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Pastore: "Sentito cosa hanno detto sul Napoli i vari Caressa e Piccinini? La nota più bella è..."

"Conte dopo la sconfitta col Verona uscì allo scoperto, denunciando la lentezza con la quale si stava muovendo il club sul mercato", ha spiegato il giornalista.


Luca CirilloLuca CirilloGiornalista

28/04/2025 15:40 - Campionato
Pastore: Sentito cosa hanno detto sul Napoli i vari Caressa e Piccinini? La nota più bella è...

Rosario Pastore, giornalista, in passato firma de La Gazzetta dello Sport, ha commentato la vittoria del Napoli sul Torino. Queste le sue parole: "Non sono "contiano". Non lo sono mai stato. Non mi è mai piaciuto il gioco da lui imposto alle sue squadre. E' un punto fermo che tengo ad affermare e che i pochi amici che hanno la pazienza di leggermi già sanno". 


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"Detto questo - ha aggiunto - passo alla nota più bella del fine settimana appena trascorso: la sconfitta dell'Inter al Meazza per mano della Roma e la quasi contemporanea vittoria degli azzurri sul Toro. Un successo che potrebbe significare (grattatio pallorum, se volete, o una serie di scongiuri vari) la conquista del quarto titolo, che renderebbe felice una tifoseria sterminata, sparsa in tutto il mondo (o in tutto il globo terracqueo, come amerebbe dire la nostra presidenta del Consiglio dei ministri)e che andrebbe attribuito innanzitutto proprio ad Antonio Conte. Checché se ne dica, per quanto i defensores delaurentiisiani si sforzino di ridimensionarli, i meriti del tecnico verso la conquista di questo traguardo appaiono decisivi. E' stato lui che, dopo l'umiliante sconfitta della prima di campionato, contro il Verona, uscì allo scoperto, denunciando la sua rabbia per la lentezza con la quale si stava muovendo il club sul calciomercato. In pochissimi giorni venne accontentato ed arrivò, tra gli altri, quel McTominay che sta risultando determinante nel cammino dei partenopei".


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"E fu ancora lui, e nessuno potrà farmi cambiare idea, che determinò le condizioni perché quella squadra, bella, come no, ma sicuramente non perfetta, potesse combattere su un solo fronte, lasciando per strada anche la lotta per la coppa Italia. Quando sento i lai interisti sulle troppe partite; quando leggo le parole di giovani colleghi che vorrebbero ridimensionare i meriti di Conte ricordando la mille partite giocate in più dall'Inter, mi sorprendo. Forse che in casa nerazzurra non si sapeva che, inseguendo il triplete, sarebbero occorsi altri acquisti, specialmente giovani e di valore, per dare nuovo vigore ad una squadra tra le più vecchie del torneo? Come diciamo dalle nostre parti, l'Inter non ha misurato la palla, ha cercato troppo e, dopo aver perso la Coppa Italia, dopo aver compromesso la lotta in campionato, rischia di essere buttata fuori anche in Champions. Il Napoli aveva un solo impegno, è vero. Ed è su questo che ha giocato tutte le sue carte, nel bene e nel male. Ci sono stati periodi-no. Ed anche in queste occasioni, l'esperienza di Conte è stata fondamentale. Parlo specialmente delle ultime esternazioni, quando ha denunciato il proprio scontento, lanciando messaggi chiarissimi al club. Stornando così l'attenzione dai risultati della squadra alla sua persona", ha continuato.

"Un piccolo capolavoro che, a quanto pare, sta dando i suoi frutti. Ora il Napoli è primo. I 150 milioni spesi l'estate scorsa (ma poi sono diventati 75, visti gli euro che ha versato il PSG per Kvara) stanno dando i loro frutti. Vogliamo dire grazie al presidente per i "sacrifici" (ma la cessione del georgiano continua a gridare vendetta)? Facciamolo pure. Ma la gratitudine va innanzitutto a chi guida la truppa. Gli infortuni, uno dietro l'altro, sono sempre più numerosi. Ma il Napoli riesce a superarli con un impegno che definirei commovente. E' primo e questo bisognerebbe dirlo anche agli illustri partecipanti del club domenicale su Sky. Caressa&C hanno dedicato pochi minuti a Napoli capolista e quasi tutta la trasmissione alla povera Inter, con un abbuffamento incredibile dei cosiddetti. Un messaggio anche a un altro illustro collega, Piccinini che, nel suo intervento settimanale su Repubblica ci diceva che dobbiamo tutti inchinarci davanti a De Laurentiis, vero protagonista della brillante stagione. E che McTominay avrebbe fatto dimenticare Kvaratshkelia. Ma questo lo dice lui. E chi sono io per contraddirlo?", ha concluso.


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Luca CirilloLuca Cirillo
Giornalista dal 2010, ha lavorato per Il Roma. Da vicedirettore ed inviato di giornali online, ha seguito il Napoli in giro per l'Europa. È autore e conduttore di programmi su Radio Amore e collabora con alcune riviste.

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